Il borgo di Allerona
Borgo di origine antichissima, i primi insediamenti nella zona si fanno risalire, con buona probabilità, ai tempi degli Etruschi, certa e documentata invece la presenza della civiltà romana: di essa sono rimaste tracce della antica Via Cassia, o Via Traiana Nova, di cui sono stati rinvenuti tratti di selciato e due colonne miliari. Nel medioevo Allerona fu un castello feudale, importante baluardo del Comune di Orvieto verso Chiusi, soggetto alle famiglie dei Monaldeschi e Filippeschi: dell’antico castello rimangono resti delle antiche mura e le due porte denominate Del Sole e Della Luna.
La città di Orvieto
Il fatto che l’etrusca Velzna corrisponda o no all’antica Oinarea, etimologicamente “la città dove scorre il vino” testimonia come la fama del vino prodotto a Orvieto avesse raggiunto già in epoca antichissima le sponde della Grecia.
Gli Etruschi scavarono grotte nel massiccio tufaceo dove sorge l’attuale Orvieto, e misero a punto un sistema di vinificazione per la produzione di un vino singolare dalle caratteristiche uniche: aromatico, profumatissimo e di colore giallo dorato.
Oggi Orvieto ne fa ancora un vanto della sua nobile bevanda. Sulla rupe di tufo dove sorge la città svetta maestoso il suo Duomo la cui costruzione fu avviata nel 1290 per volontà di papa Niccolò IV, allo scopo di dare degna collocazione al Corporale del miracolo di Bolsena.
Disegnato in stile romanico da un artista sconosciuto (probabilmente Arnolfo di Cambio) e che nelle giornate limpide e terze si può osservare, in tutta la sua maestosità, anche dalla sommità di Poggio Lupo.
Il Parco del Monte Peglia e Selva di Meana
Il parco comprende tre aree naturali protette separate tra loro, ma tutte ricadenti in un ambito più vasto che è quello di pertinenza della Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana.
L’area più vasta è quella di Allerona-Selva di Meana che comprende il Parco di Villalba.
Parco di Villalba
Al confine tra Umbria, Lazio e Toscana, a soli 5 km in linea d’aria da Poggio Lupo, l’ambiente si schiude in uno spettacolo che ricorda i boschi fatati, le antiche leggende, la vitalità perfetta di un ritmo naturale originario.
È il caso del Parco Naturalistico di Villalba, area boschiva di 200 ettari che si trova all’interno della foresta demaniale della Selva di Meana. L’ambiente è caratterizzato da colline la cui altitudine tocca i 680 metri s.l.m. e presenta boschi ad alto fusto costituiti essenzialmente da specie quercine accompagnate da esemplari più rari come l’acero, il faggio, il frassino e il castagno.
Nell’area del parco è possibile inoltre distinguere piante rare e pregiate come gli arbusti di frassinella ed oltre trenta specie di orchidee selvatiche. Nel cuore del parco sorge un suggestivo borgo, San Pietro Acquaeortus, occupato in passato dai monaci Benedettini. La denominazione dell’area deriva dalla presenza di una sorgente che la leggenda fa risalire al passaggio di San Pietro.
Ancora oggi è possibile trovare nella vegetazione circostante la presenza di essenze e piante come il sambuco, la melissa e l’origano, coltivate un tempo dai monaci per essere utilizzate in preparazioni officinali e medicinali.